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BENI MONUMENTALI - Prosegue la collaborazione tra l'Amministrazione comunale e l'istituto per geometri

Gli studenti dell'Aleotti consegnano al Comune uno studio tecnico sulla Porta degli Angeli e su palazzo Paradiso

11-05-2017 / Giorno per giorno

Dalle molteplici trasformazioni architettoniche di Palazzo Paradiso alle tante destinazioni d'uso riservate nei secoli alla Porta degli Angeli. Sono questi i temi e gli edifici cittadini su cui si sono concentrati gli studi tecnici e storici condotti nel corso di questo anno scolastico dagli studenti delle classi III A e III B dell'Istituto d'istruzione superiore G. B. Aleotti di Ferrara sulla base di quella che è ormai divenuta una consolidata collaborazione con il Comune di Ferrara. Gli elaborati tecnici in formato digitale che rappresentano il frutto di questo lavoro sono stati illustrati stamani nella Sala dell'Arengo della residenza municipale dagli stessi studenti accompagnati dai loro insegnanti Giulio Santini, Paola Di Stasio, Nicola Orlandi e Renato Bertelli, alla presenza del dirigente del Settore Opere Pubbliche del Comune Luca Capozzi, della dirigente del Servizio Beni Monumentali Natascia Frasson, e del responsabile dell'Ufficio Ricerche Storiche Francesco Scafuri.
"Il progetto condotto anche quest'anno dai nostri studenti - ha precisato il docente Giulio Santini - rientra nell'ambito dei rapporti di collaborazione avviati nel 1996 dall'istituto Aleotti con l'Amministrazione comunale e rappresenta la concretizzazione di quell'alternanza scuola-lavoro istituzionalizzata con la legge 107 del 2015. Dal Comune abbiamo ricevuto della documentazione cartacea sui due edifici di sua proprietà che i ragazzi hanno provveduto a riprodurre in formato digitale, arricchendola con quanto raccolto dai rilievi eseguiti sul posto. Il tutto sarà poi lasciato all'Amministrazione comunale che potrà utilizzare il materiale per i propri futuri progetti".
Agli studenti è giunto il ringraziamento a nome dell'Amministrazione comunale da Luca Capozzi e Natascia Frasson che hanno elogiato il lavoro svolto confermando che il materiale realizzato andrà ad arricchire il patrimonio comunale di rilievi architettonici in formato digitale e sarà utile per le prossime progettazioni riguardanti i due edifici, come quella già prevista per il miglioramento sismico di Palazzo Paradiso.

 

LE SCHEDE

Gli esiti dell'esperienza di alternanza scuola-lavoro raccontati dagli studenti dell'istituto Aleotti coinvolti nel progetto

Durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, guidati dai nostri professori Renato Bertelli, Claudio Ghesini, Paola Di Stasio e Alba Guerrera, siamo riusciti a lavorare bene e a realizzare dei progetti interessanti anche grazie ad una relazione continuativa e stimolante con loro.
Abbiamo svolto attività un po' più semplici alternate ad altre un po' più complesse poiché abbiamo imparato l'uso di nuovi strumenti utili sia a ciò che stavamo facendo in quel momento, ma che soprattutto ci serviranno quando ci troveremo in una situazione lavorativa vera e propria.
Le attività sono sempre state coincidenti con il percorso formativo da noi intrapreso poiché avendo fatto un rilievo sul luogo oggetto del nostro progetto, una restituzione in Cad di un disegno realizzato nel 1991 e a breve realizzeremo, con l'uso della nostra stampante, un modellino 3D.
Il tempo concessoci per la realizzazione è stato adeguato per portare a conclusione il progetto.
Pensiamo di aver acquisito capacità di lavorare in gruppo, quindi in relazione fra noi compagni di scuola e con i professori,concentrazione su ciò che ci è stato assegnato sugli obiettivi da perseguire (competenza molto importante sul luogo di lavoro), ma anche affrontare i vari imprevisti che si sono verificati durante il percorso e riuscire a risolverli.
Secondo il nostro parere il punto di forza dell'alternanza scuola-lavoro è stato sicuramente lavorare su progetti reali ed importanti.

 

Schede storiche sugli edifici a cura di Francesco Scafuri:
Palazzo Paradiso

Palazzo Paradiso fu costruito attorno al 1391 per volere di Alberto V d'Este.
Nel 1567 il Cardinale Ippolito II d'Este affittò il complesso architettonico al Maestrato dei Savi come alloggio unico delle facoltà universitarie, dislocate fino ad allora in vari luoghi. L'edificio fu acquisito definitivamente nel 1586 dall'amministrazione pubblica che, per adattarlo alle nuove funzioni, fece eseguire consistenti trasformazioni, attuate dagli architetti Alessandro Balbi e Giovan Battista Aleotti tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, epoca in cui l'ingresso principale del palazzo venne portato su via Scienze, mentre in precedenza si trovava in via Giuoco del Pallone. La facciata assunse quindi l'aspetto attuale, con la caratteristica torretta ed il monumentale portale in pietra bianca.
Ulteriori modifiche si apportarono nel XVIII secolo, quando furono realizzati il Teatro Anatomico (al piano terra, ricostruito intorno al 1731 ad opera dell'architetto Francesco Mazzarelli) e lo Scalone, elegante struttura marmorea progettata dall'architetto Antonio Foschini che consente l'accesso ai suggestivi locali della biblioteca civica (oggi "Biblioteca Comunale Ariostea"), istituzione stabilmente presente nel palazzo fin dal 1753. Tra gli ambienti di maggiore pregio ricordiamo la Sala Ariosto, dove si conserva il seicentesco monumento funebre a Ludovico Ariosto, progettato dal famoso architetto Giovan Battista Aleotti e realizzato tra il 1610 e il 1612, un tempo presso la chiesa di San Benedetto, ma dal 1801 trasferito definitivamente nel palazzo Paradiso.
Altri interventi vennero eseguiti nel nobile edificio nel XIX e soprattutto nel XX secolo, anche a seguito dello spostamento nel 1963 della sede dell'Università presso la palazzina di Renata di Francia. I restauri degli ultimi decenni eseguiti a cura dell'Amministrazione Comunale di Ferrara, proprietaria del palazzo, oltre ad aver conseguito la riqualificazione architettonica dell'immobile, hanno permesso di accogliere in locali idonei un imponente patrimonio, costituito da preziosi manoscritti, incunaboli, codici miniati, cimeli dell'Ariosto e di altri famosi scrittori. L'opera di recupero degli ultimi decenni ha riportato al primitivo splendore decorazioni del XVII, XVIII e XIX secolo, inoltre ha consentito la riscoperta di interessanti brani di affreschi più antichi e la valorizzazione di storiche stanze e monumenti.

 

Porta degli Angeli
L'antico accesso turrito era stato previsto alla fine del XV secolo nel piano dell'Addizione Erculea in fondo alla via degli Angeli, oggi denominata Corso Ercole I d'Este in onore del duca che, insieme all'architetto Biagio Rossetti, concepì il famoso ampliamento urbanistico a nord del castello Estense.
Tuttavia, la Porta degli Angeli fu costruita nella sua struttura definitiva attorno al 1525, anno in cui erano in corso una serie di lavori di trasformazione della costruzione preesistente e delle mura contigue, erette tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo.
Secondo la tradizione, la Porta sarebbe stata murata nel 1598 alle spalle di Cesare d'Este, costretto ad allontanarsi dalla città in seguito alla devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio. In realtà, gli scavi archeologici eseguiti in corrispondenza della struttura e la documentazione d'archivio fanno pensare invece che la Porta degli Angeli sia rimasta aperta, anche se a fasi alterne, almeno sino alla fine del Seicento.
Nel Cinquecento era considerato uno degli accessi più prestigiosi dell'intera cerchia muraria perché, oltre agli ambasciatori e ai personaggi importanti, da qui entravano ed uscivano i duchi d'Este quando si recavano a caccia nel "Barco" antistante (ora Parco Bassani). E' noto, poi, che nel 1574 fu allestito un arco trionfale presso la Porta degli Angeli in occasione della venuta a Ferrara del futuro re di Francia Enrico III, il quale fece l'ingresso in città a cavallo, dopo essere sceso dalla carrozza nelle immediate vicinanze della nobile entrata, dove era stata allestita una tenda per consentirgli una breve sosta.
Posta sui terrapieni alberati delle mura nord, la Porta è l'unico accesso fortificato di epoca estense ancora in gran parte integro: era formata originariamente soltanto dalla torre di avvistamento, cui fu aggiunto successivamente l'edificio più basso, anticamente adibito a corpo di guardia; nell'insieme conserva elementi tipici di estremo interesse, anche se nel tempo venne sottoposta ad una serie di interventi, che adattarono gli ambienti interni alle più diverse destinazioni d'uso. Infatti, nonostante nel corso del XIX secolo la costruzione sia stata destinata prima a macello di suini, poi a polveriera e dal 1894 al 1984 a civile abitazione, il fascino delle architetture quattro-cinquecentesche rimane ancora in gran parte immutato sia all'esterno che all'interno.
L'intera cerchia muraria settentrionale e la Porta degli Angeli sono state restaurate a cura del Comune di Ferrara e inaugurate ufficialmente nel maggio 1999. I lavori hanno permesso di scoprire le originarie fondazioni del baluardo a freccia (detto "rivellino") antistante alla Porta e le antiche palificazioni di sostegno dell'antico ponte di collegamento tra i due manufatti; tali ritrovamenti hanno consentito fin dal 1991 di ricostruire il baluardo, posto nel XVI secolo a difesa del nobile ingresso e demolito definitivamente nel 1859. Un passaggio sopraelevato consente oggi di raggiungere il rivellino stesso, aprendo così concrete prospettive di interconnessione tra la Porta degli Angeli ed il vallo sottostante, dove si sviluppa una suggestiva pista ciclabile.

 

Immagini scaricabili:

aleotti_11mag2017.jpg aleotti_11mag2017_1.jpg