ISTITUZIONE SCUOLA - Nota congiunta Dirigenti Scolastici Istituti comprensivi e Comune di Ferrara
Mense scolastiche e pasti portati da casa. I tempi tecnici e organizzativi per rispettare la salute di bambini e bambine
07-04-2017 / Giorno per giorno
Giovedì 6 aprile 2017 si è svolto un incontro tra i Dirigenti Scolastici degli istituti comprensivi e i Dirigenti dell'Istituzione Scuola del Comune di Ferrara per discutere delle richieste dei genitori di consumare pasti portati da casa all'interno delle mense scolastiche.
Sono emerse le seguenti linee comuni: l'organizzazione della mensa scolastica rappresenta uno strumento prioritario per promuovere la salute, educare a corretti stili alimentari e contribuire a ridurre le iniquità sociali, consentendo a tutti i ragazzi di migliorare lo stile alimentare.
Vale la pena sottolineare che la sentenza della Corte di Appello di Torino del 21 giugno 2016, richiamata dalla comunicazione pervenuta a tre scuole cittadine, NON assume rilevanza erga omnes: vale soltanto per i genitori ricorrenti di Torino.
Si specifica peraltro che la sentenza stessa ricorda che "la richiesta dei genitori non può risolversi nel consentire indiscriminatamente agli alunni di consumare il pasto domestico presso la mensa scolastica, ma implica l'adozione di una serie di misure organizzative - anche in funzione degli aspetti igienico-sanitari - in relazione alla specifica situazione logistica".
A tal fine si richiama la necessità di rispettare gli standard igienico-sanitari indicati nelle "Linee guida per l'offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole" e i seguenti suggerimenti richiamati nella comunicazione del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica della Regione Emilia Romagna del dicembre 2016:
- la scelta va orientata verso alimenti a "basso rischio igienico", non facilmente deperibili e preparati di fresco, come ad esempio pasta e riso con verdure, farro, insalata con verdure e legumi, pizza al pomodoro, panini, frutta;
- si sconsiglia l'utilizzo di salse di ogni tipo (es. maionese e ketchup) e di alimenti dolci aggiuntivi, in particolare a base di creme;
- per quanto concerne le bevande si consiglia di utilizzare esclusivamente acqua;
- si consiglia l'utilizzo di contenitori termici per la conservazione dei cibi.
Dispiace quindi che l'articolo pubblicato sulla stampa locale e la comunicazione successivamente giunta alle scuole abbiano presentato come dato di fatto la possibilità di consumare a scuola il pasto portato da casa già dal 10 di aprile prossimo.
Si trascura così la necessità delle scuole di adottare le idonee misure organizzative richieste dalla normativa, in accordo con l'Ente Locale e con l'ASL di riferimento. Al fine di garantire il preminente diritto alla salute di tutti i bambini e le bambine, sarà necessario osservare ineludibili tempi tecnici che consentano di verificare il rispetto dei necessari requisiti.
L'impegno dei Dirigenti Scolastici e dell'Ente Locale, in attesa di apposite indicazioni da parte dei Ministeri dell'istruzione e della Sanità, come ribadito nella recente nota MIUR del 3 marzo scorso, è di verificare e valutare le condizioni di fattibilità per rispondere alle istanze ricevute, anche alla luce dei necessari pronunciamenti da parte degli organi collegiali.